Raffreddamento architettonico e sostenibilità: una sfida per il futuro

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Articolo scritto in collaborazione con ArchDaily

Nel corso del nuovo millennio, gli effetti del cambiamento climatico sono diventati sempre più evidenti: sono migliaia gli eventi metereologici estremi che si sono verificati dal 2000 in poi (7000 secondo le Nazioni Unite), e che rappresentano un campanello d’allarme che non può essere ignorato, in special modo dall’industria dell’edilizia, responsabile del 39% delle emissioni di gas serra. Anche per questo, nei prossimi anni il settore dovrà affrontare sfide particolarmente impegnative, soprattutto per quanto concerne la sostenibilità delle soluzioni di raffreddamento degli interni. L’obiettivo è quello di disinnescare un pericoloso circolo vizioso, per il quale il crescente riscaldamento globale alimenta la crescita della domanda di sistemi di raffreddamento che, a loro volta, contribuiscono ad acuire il problema ambientale, in quanto impiegano tecnologie inquinanti e dispendiose dal punto di vista energetico.

Il ruolo della progettazione passiva

L’ingegneria edile ha sviluppato già da tempo numerose soluzioni per ridurre l’impatto energetico degli edifici e, in particolare, soddisfare le esigenze di raffreddamento degli ambienti interni in maniera sempre più sostenibile. Le principali strategie implementate a livello architettonico ed ingegneristico possono essere divise in due grandi categorie: attive e passive. Queste ultime possono agire in due direzioni: limitare l’assorbimento del calore oppure dissipare quello accumulato dall’edificio, tramite soluzioni quali la ventilazione o il raffreddamento evaporativo.

L’efficace progettazione di una casa passiva si fonda sul ricorso a strategie diversificate, anche in considerazione delle caratteristiche dell’area in cui sorge la struttura. L’orientamento ed il posizionamento delle finestre, l’ombreggiatura esterna e la presenza di sporgenze e balconi rappresentano solo alcune delle prerogative che possono determinare una considerevole riduzione dei fenomeni di surriscaldamento. Secondo un’analisi condotta da Passipedia (“The Passive House Resource”), il raffreddamento passivo viene posto in relazione anche agli aspetti climatici che caratterizzano il luogo in cui si trova l’edificio e rendono particolarmente critica la scelta dell’orientamento: nell’emisfero settentrionale, un edificio rivolto a nord sarà meno esposto al surriscaldamento ma, di contro, una scelta di questo tipo potrebbe incrementare il fabbisogno di riscaldamento (considerazioni analoghe possono essere fatte per l’emisfero australe). A nord dell’equatore, l’esposizione a sud viene generalmente considerata una scelta valida, ma la reale efficacia di questa soluzione è subordinata alla valutazione degli effetti delle specificità climatiche.

I principi di progettazione passiva di MULTI COMFORT House

MULTI COMFORT House ha sintetizzato le considerazioni di cui sopra estrapolando cinque principi di base per una progettazione passiva funzionale ed efficace:

  • Orientamento favorevole dell’edificio, integrato in una progettazione compatta;
  • Finestre ad alta efficienza energetica in grado di abbinare il controllo solare con l’ombreggiatura esterna;
  • Isolamento termico della struttura e utilizzo dell’involucro termico;
  • Ricorso a sistemi di ventilazione e recupero del calore;
  • Adeguata ventilazione notturna.

Anche i carichi termici interni, come ad esempio gli elettrodomestici e i sistemi di riscaldamento, necessitano di un adeguato isolamento, così da non innalzare la temperatura degli ambienti.

Raffreddamento architettonico

Le soluzioni Saint-Gobain

Come si evince da quanto sottolineato fin qui, le finestre rappresentano un elemento cruciale per il raffreddamento passivo degli edifici: al fine di limitare il surriscaldamento interno, le finestre dovrebbero avere un coefficiente di assorbimento del calore solare inferiore al 40%. In commercio esistono numerosi prodotti in grado di soddisfare questo criterio, e COOL-LITE® SKN è uno di questi: si tratta di un vetro a controllo solare che assicura, contemporaneamente, un alto tasso di penetrazione della luce diurna (75%) – grazie all’elevata trasparenza ed alla bassa riflessione – e ottime prestazioni dal punto di vista energetico, mantenendo un design neutrale.

Un altro prodotto funzionale all’ottimizzazione energetica degli edifici è Isover Climaver: si tratta di una gamma di condotte preisolate per la distribuzione dell’aria, che assicura un ottimo isolamento acustico insieme ad un eccellente comportamento di reazione al fuoco. Il prodotto garantisce anche un adeguato isolamento termico grazie alla lana di vetro, mentre il design specifico consente di minimizzare le perdite d’aria.