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#FaiConIMakers: Rulof completa il suo ufficio sotterraneo

Pur essendo ancora alle prese con lo sgombero delle macerie dall’infernotto, Rulof continua a dedicarsi anche a piccoli lavori di ristrutturazione all’interno del proprio laboratorio. Il maker torinese, infatti, vi ha ricavato un piccolo ufficio, al quale ha conferito un aspetto marcatamente ‘rustico’ utilizzando l’intonaco in maniera alquanto originale. Con il supporto fornito da Saint-Gobain Italia, che mette a disposizione i propri prodotti, Rulof procede alla rifinitura del pavimento, dopo aver montato una porta d’ingresso. 

Il montaggio della porta 

Per ultimare il nuovo ufficio interno al laboratorio, Rulof utilizza una porta in legno recuperata in strada assieme ai montanti, sui quali sono già presenti i cardini. Dopo aver misurato l’altezza massima della volta dell’ufficio, il maker di origini olandesi taglia la porta con un seghetto alternativo, accorciandola di qualche centimetro in più (così da avere la possibilità di effettuare eventuali correttivi in caso di necessità). Esegue poi la stessa operazione con i montanti, eseguendo un taglio che assecondi almeno in parte il profilo curvo della volta. I sostegni della porta vengono fissati alla muratura mediante viti filettate e staffe a ‘L’, creando un’intercapedine larga a sufficienza per la porta.  

Fatto ciò, Rulof procede a tamponare lo spazio libero tra i montanti e le pareti della volta. Dopo aver fissato un altro montante in legno alla muratura (in linea con il telaio della porta), avvita delle assi di legno (anch’esse riciclate, stavolta da una coppia di vecchie pedane) ai due supporti verticali, così da creare una parete a tamponare lo spazio tra la volta e l’infisso. In aggiunta, riveste anche la parete interna della porta con le stesse doghe, così da ottenere un pattern decorativo omogeneo, affine a quello dell’intonaco grezzo che riveste l’ufficio. 

La regolarizzazione del pavimento 

Ultimati i lavori di carpenteria per il montaggio della porta, Rulof si dedica al pavimento del nuovo ufficio, con l’obiettivo di appianare le irregolarità ed ottenere una superficie omogenea. A tale scopo, applica prima uno strato di primer, servendosi di un rullo; mentre il prodotto si asciuga, prepara l’autolivellante cementizio, mescolandolo nella betoniera per poi rovesciarlo direttamente sul pavimento. Per favorire l’espansione del prodotto, Rulof utilizza un frattazzo, così da ricoprire per intero la superficie calpestabile del suo nuovo ufficio. Dopo aver lasciato asciugare l’autolivellante per un’intera giornata, il maker torinese completa l’intervento applicando uno strato di protettivo poliuretanico, così da proteggere il nuovo pavimento da possibili danni (in special modo graffi e abrasioni). 

Lo sgombero dell’infernotto 

I lavori in laboratorio non distolgono Rulof dal progetto di ristrutturazione dell’infernotto: rimossa buona parte dei detriti e delle macerie che ostruivano le arcate, avvia i preparativi per i primi interventi sulle strutture murarie. A tal proposito, il maker cala nell’infernotto una piccola betoniera e alcuni sacchi di calce; intanto, valuta la possibilità di ‘tamponare’ una parte delle gallerie sotterranee con una struttura contenitiva che funga da diga per un cumulo di detriti particolarmente esteso che non è possibile rimuovere per intero. 

I prodotti Saint-Gobain Italia utilizzati 

Come già avvenuto sin qui, anche stavolta Rulof ha potuto contare sui prodotti di Saint-Gobain Italia per i lavori all’interno del proprio laboratorio. Nello specifico, per la preparazione regolarizzazione del pavimento ha utilizzato dapprima weberfloor 4716 Primer, polivalente e a base di resine sintetiche, ideale per migliorare l’adesione dell’autolivellante al supporto, prima dell’applicazione dello stessoLa scelta dell’autolivellante, invece, è ricaduta su weberfloor 4150, un prodotto cementizio specifico per interni caratterizzato da elevata fluidità e applicabile in spessori compresi tra 1 e 30 mm. Infine, lo strato protettivo del pavimento è stato realizzato utilizzando weberfloor protect, un protettivo bi-componente poliuretanico in grado di preservare le superfici dalle macchie e dall’aggressione di agenti chimici di vario tipo. 

 

 

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