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Come impermeabilizzare una cantina

Le cantine e, più in generale, i locali interrati, presentano spesso problemi legati all’umidità. Non di rado, infatti, le strutture a contatto con il terreno possono essere soggette sia a infiltrazioni laterali di acqua sia a fenomeni di umidità di risalita capillare. In entrambi i casi, l’origine del problema consiste in un’impermeabilizzazione inadeguata o completamente assente. Pertanto, per evitare che le superfici interne vengano progressivamente degradate dalla presenza di umidità è necessario procedere con la realizzazione di uno strato protettivo di impermeabilizzazione attraverso un opportuno ciclo di intonacatura. In questo articolo, vedremo come effettuare un intervento di questo tipo e quali materiali impiegare per ottenere un risultato soddisfacente.

Prima fase: rimozione dell’intonaco

La prima cosa da fare quando si intende procedere all’impermeabilizzazione di una cantina o di un vano interrato è rimuovere l’intonaco ammalorato. Nel caso in cui quest’ultimo risulti molto spesso e compatto, è consigliabile adoperare un piccolo martello demolitore; diversamente, possono bastare martello e scalpello. Lo scopo di questo primo intervento è quello di portare a nudo completamente la struttura muraria sottostante: nel caso delle cantine, in particolare, è probabile che l’intonaco ricopra un’opera realizzata in pietra o mattone. Il consiglio, quindi, è di procedere con cautela, cercando di non danneggiare la superficie della struttura. Completata la rimozione dell’intonaco, è bene lasciar asciugare le pareti così da ridurre il tasso di umidità interna (a tale scopo, meglio approntare i lavori durante il periodo estivo).

Seconda fase: ripristino e impermeabilizzazione delle superfici

Nel caso che la cantina abbia pareti in muratura occorre verificare la consistenza della malta dei giunti, in quanto l’umidità nel tempo potrebbe averne comportato un degrado. In tal caso occorre procedere ad un ripristino degli stessi mediante apposita malta cementizia da muratura.

Nel caso siano presenti pareti in cemento armato, invece, è probabile che l’umidità nel tempo abbia comportato ammaloramenti puntuali sia al calcestruzzo sia ai ferri di armatura. In questi casi, laddove risultino zone di calcestruzzo non omogenee come ferri distanziatori, vespai e riprese di getto, queste dovranno essere scalpellate per almeno 3 cm, le armature dovranno essere completamente liberate e successivamente trattate con malta passivante e i volumi mancanti ricostruiti con idonea malta cementizia da ripristino.

Una volta preparate le superfici, si potrà procedere all’ impermeabilizzazione, avendo cura di bagnare preventivamente i supporti. In caso di murature può essere utilizzato un intonaco osmotico, in caso di strutture in cemento armato può essere posata una boiacca osmotica applicabile in almeno due mani incrociate con una pennellessa da muratore.

Terza fase: rettifica e finitura

Un intervento di riqualificazione di una cantina, per essere eseguito a regola d’arte richiede uno specifico trattamento di finitura da realizzare con idonei intonaci da risanamento, al fine di limitare la formazione di condensa superficiale che può esser causa del proliferarsi di muffe. In genere, si procede in questo modo:

  • Il giorno dopo aver eseguito l’applicazione del prodotto impermeabilizzante, viene applicato sulle superfici un primo strato (rinzaffo) dell’intonaco da risanamento al quale fa seguito, il giorno successivo, l’applicazione del vero e proprio strato di intonaco.
  • A stagionatura avvenuta degli intonaci, si procede all’esecuzione di una rasatura al fine di rifinire esteticamente le superfici in questione.
  • La tinteggiatura, da eseguire quando lo strato di rasatura si è completamente asciugato, può essere effettuata con pitture idonee per il risanamento previo utilizzo di relativo primer in funzione del prodotto verniciante scelto. Utensili e materiali da utilizzare

I prodotti Saint-Gobain da utilizzare

Per gli interventi sopra descritti è possibile fare riferimento alle soluzioni di Saint-Gobain Italia e, in particolare, ai prodotti a marchio Weber: per l’intervento di impermeabilizzazione è possibile ricorrere a weberdry bloc, un cemento impermeabilizzante istantaneo per sigillare stillicidi e superfici trasudanti mentre per l’intervento successivo è consigliabile optare per weberdry OSMO, un intonaco impermeabilizzante o weberdry OSMO cls (malta impermeabilizzante) in caso di pareti in cemento armato. Invece, il prodotto da utilizzare è webertec ripara40 o ripararapido40 (nella sua versione rapida), una malta tixotropica specifica per il trattamento di elementi strutturali in calcestruzzo armato.

L’intonaco da risanamento da utilizzare quale limitatore di condensa è il webersan thermo evoluzione, bianco alleggerito e fibrato per la deumidificazione e l’isolamento termico di murature.

Per le fasi di finitura, si consiglia il rasante cementizio webersan evofinitura e per la pittura il webercote siloxcover L, pittura colorata ai silossani, previo utilizzo del primer weberprim RC14.

 

 

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